Bruno del Prato Ambulatorio di Pneumologia, Clinica Mediterranea, Napoli
Vittoria Comellini UO Pneumologia e Terapia Intensiva Respiratoria, IRCCS Policlinico S. Orsola-Malpighi, Bologna
Pietro Curci School of Medicine and Surgery, Università degli Studi di Milano Bicocca; Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori, Monza
Rosa Di Matteo UOC di Pneumologia AORN Azienda Ospedaliera Antonio Cardarelli, Napoli
Esmeralda Kacerja UOC Pneumologia - UTIR, Ospedale “Madonna delle Grazie”, Matera
Antonio Lonigro Alma Mater Studiorum - Università degli Studi di Bologna, IRCCS Policlinico S. Orsola-Malpighi, Bologna
Marta Nadalin School of Medicine and Surgery, Università degli Studi di Milano Bicocca; Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori, Monza
Dario Tola Alma Mater Studiorum - Università degli Studi di Bologna, IRCCS Policlinico S. Orsola-Malpighi, Bologna
Francesco Zaccaria UOC di Pneumologia AORN Azienda Ospedaliera Antonio Cardarelli, Napoli
Eugenio Zangoli Alma Mater Studiorum - Università degli Studi di Bologna, IRCCS Policlinico S. Orsola-Malpighi, Bologna
Paola Faverio School of Medicine and Surgery, Università degli Studi di Milano Bicocca; Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori, Monza
DOI: 10.36166/2531-4920-711
Le bronchiectasie non relate a fibrosi cistica (non FC) sono una malattia polmonare cronica caratterizzata da dilatazione permanente delle vie aeree. A causa della sua crescente prevalenza, dell’onere economico per i sistemi sanitari e della morbilità e mortalità associate, l’attenzione sulle bronchiectasie da parte della comunità scientifica è aumentata nel corso degli ultimi anni con conseguente sviluppo di nuove prospettive e proposte diagnostiche e terapeutiche. Sfortunatamente, attualmente non esistono una vera e propria cura o trattamenti specificamente approvati per le bronchiectasie. La sindrome bronchiectasica si caratterizza per un decorso progressivo caratterizzato in genere da riacutizzazioni, la maggior parte delle quali è correlata ad infezioni, tra cui spicca quella da Pseudomonas aeruginosa. In generale il controllo e la prevenzione delle colonizzazioni ed infezioni batteriche o fungine sono una priorità clinica. A queste si affianca il contributo fondamentale dato dalla fisioterapia respiratoria, e nei casi più avanzati e selezionati, dalla chirurgia. Si evince pertanto come la gestione di questa complessa malattia necessiti del contributo e della collaborazione di differenti figure professionali nell’ambito di un team multisciplinare comprendente pneumologo, radiologo, infettivologo, nutrizionista, radiologo, chirurgo e fisioterapista.