Francesca Fenizia Laboratorio di Farmacogenomica, INT-Fondazione Pascale-Centro di Ricerche Oncologiche di Mercogliano (CROM), Mercogliano (AV)
Carmine Pinto Unità di Oncologia Medica, Ospedale Maggiore, Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma
Gaetano De Rosa Dipartimento di Scienze Biomorfologiche e Funzionali, Università “Federico II”, Napoli
Massimo Barberis Divisione di Istopatologia e Diagnostica Molecolare, IEO-Istituto Europeo di Oncologia, Milano
Antonio Marchetti Centro di Medicina Molecolare Predittiva, Università degli Studi “G. d’Annunzio” Chieti – Pescara
Nicola Normanno Laboratorio di Farmacogenomica, INT-Fondazione Pascale-Centro di Ricerche Oncologiche di Mercogliano (CROM), Mercogliano (AV); Struttura Complessa di Biologia Cellulare e Bioterapie, INTFondazione Pascale, Napoli
DOI: 10.36166/2531-4920-2015-30-06
Nel corso dell’ultimo decennio, si è assistito allo sviluppo di una nuova classe di farmaci, definiti “a bersaglio molecolare”, in grado di bloccare in maniera specifica i processi coinvolti nella progressione tumorale. Pertanto, l’obiettivo di disegnare un piano terapeutico individuale per ogni paziente, sulla base di specifiche alterazioni del singolo tumore, sta diventando una realtà clinica. Il carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) rappresenta la forma più frequente di tumore del polmone, rappresentando circa l’80% delle neoplasie polmonari. Grazie alla scoperta del coinvolgimento del gene EGFR nella patogenesi e progressione tumorale e, successivamente, di mutazioni attivanti a carico del gene stesso (EGFR-M+), è stato possibile sviluppare ed introdurre nella pratica clinica farmaci a bersaglio molecolare, quali gli inibitori del dominio tirosin-chinasico (TKI) dell’EGFR. Il trattamento di I linea con farmaci TKI è attualmente considerato la migliore terapia per pazienti con NSCLC metastatico o localmente avanzato EGFR-M+. Pertanto, risulta indispensabile valutare lo stato mutazionale di EGFR per l’individuazione della migliore strategia terapeutica. Il network EGFR FASTnet, avviato nel 2010 con il supporto di AstraZeneca, è una rete nazionale al servizio dei clinici che permette lo scambio di materiale biologico, di informazioni clinico-patologiche e report diagnostici tra oncologi, patologi e laboratori di riferimento, attraverso un sito web dedicato (www.egfrfastnet.it), un callcenter ed una rete di corrieri. Da luglio 2010, sono state completate 12.893 schede FASTnet ed attualmente 677 oncologi, 153 patologi e 25 analisti sono iscritti al network e contribuiscono, ciascuno per la sua parte, al flusso di lavoro. Il database di EGFR FASTnet è nella disponibilità dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) e della Società Italiana di Anatomia Patologica e Citologia diagnostica - Divisione Italiana della International Academy of Pathology (SIAPEC-IAP) e rappresenta una importante fonte di informazione sulla patologia molecolare del carcinoma polmonare nel nostro paese.