Articolo di revisione
Pubblicato: 2025-03-05

Broncoscopia rigida terapeutica nelle occlusioni maligne delle vie aeree: un trattamento solo palliativo?

Unità Operativa Semplice di Broncoscopia Diagnostica ed Interventistica, Unità Operativa Complessa di Malattie Apparato Respiratorio, Policlinico Universitario AOU di Modena
Unità Operativa Semplice di Broncoscopia Diagnostica ed Interventistica, Unità Operativa Complessa di Malattie Apparato Respiratorio, Policlinico Universitario AOU di Modena
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occlusione delle vie aeree centrali (CAO) broncoscopia rigida carcinoma adenoidocistico (ACC) carcinoma squamocellulare (SCC) carcinoma polmonare stent delle vie aeree

Abstract

Dall’introduzione della broncoscopia rigida applicata al trattamento della occlusione delle vie aeree centrali (CAO) di origine maligna, rimangono materia di dibattito il timing ottimale dell’intervento ed il suo impatto sulla prognosi.
Una quota significativa dei pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC), da altre neoplasie toraciche o metastatiche, sperimenta complicanze dovute a CAO. La maggior parte delle occlusioni viene diagnosticata quando la sintomatologia è significativa e necessita un trattamento urgente. Il parere degli esperti suggerisce di trattare le CAO maligne solo in presenza di sintomi significativi, con lo scopo di alleviare la dispnea. Questo approccio “palliativista” potrebbe non essere la strategia ideale per motivi clinici e fisiologici.
Infatti, i pazienti con CAO tracheale, possono lamentare dispnea da sforzo quando il lume è ridotto a circa 8 mm, prima della comparsa di distress respiratorio. Questi dati ci inducono a riflettere sul timing e sull’indicazione dell’intervento di ricanalizzazione, che potrebbe avere un ruolo non solamente palliativo.
L’impatto della broncoscopia terapeutica sulla prognosi dei pazienti con NSCLC complicata da CAO non è chiaramente definito per mancanza di evidenze scientifiche solide. Il successo tecnico porta ad un miglioramento della qualità di vita in solo una parte dei casi, mentre esiste un vantaggio di sopravvivenza significativo in alcune sottopopolazioni di pazienti. Nei pazienti con ACC tracheale non operabili si è dimostrato che la broncoscopia terapeutica integrata alla radioterapia gioca un ruolo essenziale nel migliorare sostanzialmente la prognosi.
In pazienti selezionati, un trattamento endoscopico precoce potrebbe essere auspicabile, ma sono necessari ulteriori studi prospettici per stabilire se l’approccio interventistico precoce sia preferibile all’approccio palliativo nei pazienti affetti da CAO.

Affiliazioni

Alessandro Marchioni

Unità Operativa Semplice di Broncoscopia Diagnostica ed Interventistica, Unità Operativa Complessa di Malattie Apparato Respiratorio, Policlinico Universitario AOU di Modena

Luca Tabbì

Unità Operativa Semplice di Broncoscopia Diagnostica ed Interventistica, Unità Operativa Complessa di Malattie Apparato Respiratorio, Policlinico Universitario AOU di Modena

Francesco Livrieri

Unità Operativa Semplice di Broncoscopia Diagnostica ed Interventistica, Unità Operativa Complessa di Malattie Apparato Respiratorio, Policlinico Universitario AOU di Modena

Antonio Moretti

Unità Operativa Semplice di Broncoscopia Diagnostica ed Interventistica, Unità Operativa Complessa di Malattie Apparato Respiratorio, Policlinico Universitario AOU di Modena

Copyright

© Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri – Italian Thoracic Society (AIPO – ITS) , 2025

Come citare

Marchioni, A., Tabbì, L., Livrieri, F., & Moretti, A. (2025). Broncoscopia rigida terapeutica nelle occlusioni maligne delle vie aeree: un trattamento solo palliativo?. Rassegna Di Patologia dell’Apparato Respiratorio, 39(4), 189-196. https://doi.org/10.36166/2531-4920-777
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