Paul Thagard e la complessità del modello conoscitivo in Medicina
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Il pensiero del filosofo della scienza canadese Paul Thagard riguarda in modo particolare l’epistemologia e la verifica della metodologia scientifica. Thagard ha condotto una riflessione su come avvengono le scoperte scientifiche ed il progredire delle conoscenze in campo medico. Nel suo saggio Conceptual revolutions ha esaminato i percorsi di lavoro che hanno portato ad innovazioni significative. Il caso dell’eziologia batterica delle ulcere peptiche e le modalità attraverso cui questa scoperta è stata accolta nell’ambito della comunità scientifica internazionale, la quale non l’aveva minimamente intuita, deve a suo avviso essere considerato come un esempio degli esiti non sempre prevedibili nello studio delle malattie infettive 1 2.
Secondo Thagard non esistono delle leggi universali capaci di spiegare compiutamente l’origine dei tumori, oppure della cardiopatia ischemica, come pure di altre patologie ad eziologia multifattoriale. Spesso la formulazione di regole universali in campo medico si scontra con la variabilità clinica del malato e con l’imprevisto legato ad una scarsa fantasia nella stesura dei programmi di ricerca. La statistica risulta importante per sviluppare una spiegazione plausibile, in quanto individua delle correlazioni approssimative tra le cause delle patologie ed i loro effetti, tuttavia queste interazioni non esercitano una forza esplicativa di per sé e possono risultare loro stesse come originate da cause alternative oppure complementari e confondenti 3.
Concludere che esista una relazione causale sicura tra un fattore ed una malattia dipende pertanto da alcune considerazioni di coerenza. La spiegazione di un fatto scientifico, in medicina e in biologia, non dovrebbe pertanto essere condotta nei termini dell’osservazione di singole cause, perché non esistono in natura malattie completamente monocausali. Nemmeno le malattie monogenetiche sono legate ad una sola causa, in quanto la loro manifestazione fenotipica è dovuta in parte ad una interazione dell’individuo con l’ambiente esterno. La conoscenza medica dovrebbe quindi essere articolata in termini di indagine su di una rete causale. Per ogni malattia infatti gli studi epidemiologici e la ricerca hanno stabilito un sistema di fattori implicato nel provocare una specifica patologia. I nodi di questa rete risultano connessi tra di loro non solo attraverso delle probabilità condizionali, vale a dire le probabilità del verificarsi di un effetto per una determinata causa, ma da relazioni sostenute da molteplici eventi. Questa condizione tiene conto della non prevedibilità assoluta del verificarsi di un evento morboso di fronte alla medesima causa patogena, un’evenienza che i medici tendono a trascurare perché mette in dubbio le sicurezze della medicina sperimentale e della sua metodologia elaborata nel XIX secolo 3.
Un modello di complessità medica che Thagard ha esaminato con particolare interesse è stato quello costituito dalla tubercolosi, individuata come un esempio significativo di malattia multi causale. Pensiamo a come la prima infezione tubercolare raramente evolva verso una malattia clinicamente manifesta ed a come il bacillo di Koch possa sopravvivere a tempo indefinito all’interno di calcificazioni e di elementi fibrotici polmonari, per poi risvegliarsi all’improvviso in conseguenza di alcune terapie o patologie facilitanti un deficit immunitario.
Thagard ha trattato in particolare il Problema della demarcazione, che riguarda lo studio dei confini tra una scienza attendibile ed una conoscenza non scientifica o pseudo-scienza. Secondo Thagard una teoria non può considerarsi scientifica e quindi autorevole se è risultata meno efficace e dinamica delle teorie alternative proposte nel corso di un determinato periodo di tempo nell’affrontare problemi simili. Un’altra condizione negativa si verifica se la comunità degli scienziati che ha sostenuto tale teoria non si sia poi rivelata interessata a svilupparla per eliminare delle possibili lacune concettuali e se infine questo gruppo di studiosi non si sia preoccupato di confrontarla in modo significativo ad altre analoghe elaborazioni. La medicina finisce con l’essere particolarmente esposta ad un inquinamento quotidiano delle proprie certezze, specie nei confronti dell’opinione pubblica. L’adesione incondizionata al metodo sperimentale ed alle prove di efficacia la mette solo parzialmente al riparo dall’assalto continuo e destabilizzante di altri interventi meno razionali di spiegazione dei fenomeni biologici 3 4.
La riflessione di Thagard sul processo conoscitivo riprende in parte le idee di un altro filosofo della scienza, il fisico statunitense Thomas Kuhn (1922-1996):
Le conclusioni provvisorie di questo discorso riguardano la necessità di non dare mai per scontato le acquisizioni scientifiche delle varie discipline e della medicina in particolare. Il tempo compie un’opera di eliminazione di alcune fragili certezze e rende giustizia allo studioso che se lo è meritato, anche attraverso delle intuizioni che si sono in seguito rivelate essere in anticipo sulle aspettative della ricerca a lui contemporanea ed al conformismo scientifico di alcuni suoi e magari numerosi colleghi.
Figure e tabelle
Riferimenti bibliografici
- Federspil G. I fondamenti del metodo in medicina clinica e sperimentale. Piccin Editore: Padova; 1980.
- Perozziello F. Storia del Pensiero Medico IV, Le risposte senza domande. Mattioli 1885 Editore: Fidenza (PR); 2010.
- Thagard P. Conceptual revolutions. Princeton University Press; 1992.
- Thagard P. Computational Philosophy of Science. MIT Press.
- Kuhn TS. La struttura delle rivoluzioni scientifiche. Einaudi: Torino; 1978.
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