Articolo originale
Pubblicato: 2018-02-15

Indagine conoscitiva SIBioC/AIPO relativa alla gestione del processo diagnostico del liquido pleurico

UOC SMeL2 Analisi Chimico Cliniche Azienda Socio Sanitaria Territoriale Papa Giovanni XXIII, Bergamo
Regionale di Riferimento, SOD Sicurezza e Qualità AOU Careggi, Firenze
Divisione di Pneumologia, Azienda Sanitaria Locale 5, La Spezia
SOD Pneumologia, Università Politecnica delle Marche, Ancona
Laboratorio di Patologia Clinica e Genetica Medica, Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Carlo Besta, Milano
UOC SMeL2 Analisi Chimico Cliniche Azienda Socio Sanitaria Territoriale Papa Giovanni XXIII, Bergamo
Sezione di Biochimica Clinica e Medicina Molecolare Clinica, Dipartimento di Biopatologia e Biotecnologie Mediche, UOC e Dipartimento di Medicina di Laboratorio, Università degli Studi di Palermo
Laboratorio di Chimica Clinica ed Ematologia, Ospedale Universitario di Verona
Liquido pleurico Appropriatezza Laboratorio

Abstract

Questo studio presenta i risultati preliminari del progetto del gruppo di lavoro intersocietario costituito dal Gruppo di Studio della Società Italiana di Biochimica Clinica e Biologia Molecolare Clinica (SIBioC) “Liquidi cavitari” e l’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO). L’obiettivo del gruppo di lavoro è la definizione armonizzata e condivisa del percorso diagnostico basato sulla analisi del Liquido Pleurico (LP). Il progetto parte dalla ricognizione dello stato dell’arte, i cui risultati sono illustrati in questo articolo. La ricognizione, rivolta sia al personale operante in strutture di Medicina di Laboratorio e sia a clinici di Unità specializzate in Pneumologia, è stata condotta tra ottobre e dicembre 2016. È stato predisposto ed inviato online un questionario (21 quesiti) a tutti i soci di SIBioC e AIPO attraverso la piattaforma SurveyMonkey. All’iniziativa hanno partecipato 408 professionisti, di cui il 40,4% rappresentato da Specialisti di Medicina di Laboratorio, il 3,2% da Tecnici Sanitari di Laboratorio Biomedico, il 49,3% da Specialisti in Pneumologia e il 7,1% da operatori che non hanno dichiarato la qualifica professionale. Rispetto alla fase pre-analitica emergono alcune criticità ad esempio per il “quesito clinico”; sembra evidente la mancanza di una modalità di comunicazione strutturata fra clinici e laboratoristi (il 76,3% dei laboratoristi dichiara di non avere accesso al quesito clinico, malgrado l’86,6% degli Pneumologi dichiari che il quesito è invece formulato e trasmesso). Inoltre solo una percentuale inferiore al 40% riporta l’uso di contenitori appropriati per la raccolta del campione. Per quanto riguarda la scelta delle analisi di base è evidente buon accordo sulla necessità di eseguire sempre l’esame macroscopico del liquido, il pH, il dosaggio del glucosio, delle proteine totali e della Lattico Deidrogenasi (LDH) e l’esame citometrico; infine emerge l’importanza del calcolo dei rapporti di concentrazione tra LP e sangue venoso per le proteine totali e LDH. Nella gestione della fase analitica sono emersi come atteso i limiti nell’impiego di metodi verificati o validati, in particolare per il pH che solo nel 9,2% dei casi è determinato con il pHmetro. Il referto, in generale, appare carente e poco armonizzato. Nonostante le criticità emerse nel complesso, il sondaggio ha dato un feedback positivo; infatti ha messo in luce l’interesse su argomenti di nicchia come la gestione dell’LP stimolando la produzione di documenti condivisi fra clinica e laboratorio, attività proposta dal 30,7% dei partecipanti.

Introduzione

La cavità pleurica è uno spazio virtuale compreso tra mesotelio della pleura parietale e viscerale, contenente un film liquido, detto Liquido Pleurico (LP), con la funzione di facilitare i movimenti di scorrimento tra le due membrane.

Un aumento dello spazio all’interno della cavità pleurica, essenzialmente sostenuto dalla presenza di un versamento, può essere dovuto a vari meccanismi, tra i quali iperproduzione di liquido, alterazione del microcircolo capillare e ridotto riassorbimento. In sintesi, le condizioni più comuni che possono causare versamento pleurico sono riconducibili ad insufficienza cardiaca, infezioni, infiammazioni pleuriche, neoplasie (es. mesotelioma, tumori primitivi o secondari del polmone), tubercolosi ed embolia polmonare.

L’esame del LP, piuttosto articolato e complesso, è convenzionalmente richiesto per indagare l’eziologia del versamento cavitario 1-13. La classificazione in essudato, trasudato e versamento chiloso è infatti uno degli obiettivi prioritari del percorso diagnostico, in quanto la natura chimico-fisica del campione riflette differenti aspetti fisiopatologici ed indirizza quindi verso la possibile noxa associata al versamento stesso. L’essudato può formarsi per aumento della permeabilità capillare o diminuzione del riassorbimento linfatico, mentre il trasudato si genera solitamente in seguito ad aumento della pressione idrostatica o diminuzione della pressione oncotica. Infine, il versamento chiloso può originare come conseguenza di traumi o neoplasie, solitamente linfomi, che coinvolgono il dotto toracico. Le indicazioni sul tipo di indagini di laboratorio da eseguire e sui metodi analitici da adottare sono tuttora controverse 11-13.

La collaborazione tra Medicina di Laboratorio e discipline cliniche è finalizzata a definire, nell’ambito delle fasi preanalitica, analitica e post analitica, procedure e tecniche che garantiscano informazioni idonee ad indirizzare un processo decisionale clinico.

Alla luce dell’importanza che l’analisi dei liquidi cavitari oggi riveste, la collaborazione tra Medicina di Laboratorio e discipline cliniche è essenziale, poiché è finalizzata a definire, nell’ambito delle fasi preanalitica, analitica e post-analitica, procedure e tecniche che garantiscano informazioni idonee ad indirizzare un processo decisionale clinico. Sulla base di queste considerazioni, il Gruppo di Studio SIBioC “Liquidi Cavitari” (GdS-LC) e l’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO) hanno ritenuto opportuno stabilire una collaborazione per arrivare ad una definizione standardizzata e condivisa di appropriatezza nell’impiego diagnostico della matrice LP.

La visione attuale delle attività sanitarie, anche di tipo diagnostico e prognostico, esige una stretta integrazione tra un elevato grado di qualità metodologica nelle prestazioni effettuate e l’evidenza delle possibili ricadute cliniche sugli esiti 1-3 9 11-14. In quest’ottica, la gestione del LP rappresenta un ambito ideale per l’applicazione di tali fondamenti.

I fattori che compongono lo scenario clinico sono molteplici, ed includono le patologie menzionate in precedenza 1-13. È anche lecito supporre che l’incidenza di queste patologie tenderà ad aumentare progressivamente, in parallelo con l’invecchiamento della popolazione e con l’aumento della sopravvivenza dei pazienti con patologie croniche.

In alcune situazioni cliniche, la composizione del LP assume valore patognomonico.

In alcune situazioni cliniche, la composizione del LP assume valore patognomonico e nella maggior parte dei casi costituisce comunque un punto di partenza per algoritmi diagnostici anche complessi 1-13. Le problematiche tecniche legate alla matrice, la mancata validazione e standardizzazione dei metodi di misura ad essa applicati, nonché l’arbitrarietà dei pannelli analitici proposti o richiesti sul LP, costituiscono tuttavia importanti criticità.

Il progetto del gruppo di lavoro intersocietario, basato su un approccio sistematico, parte dalla ricognizione dello stato dell’arte, i cui risultati sono illustrati in questo articolo e che costituirà la base di partenza per la proposta di un documento di indirizzo condiviso.

Materiali e metodi

È stato predisposto un questionario composto da 21 quesiti, 17 dei quali comuni, sia a laboratoristi (Specialisti di Medicina di Laboratorio e Tecnici Sanitari di Laboratorio Biomedico) sia a Pneumologi, mentre 4 quesiti erano specifici per Laboratoristi ma facoltativi per gli Pneumologi.

Nel questionario sono state previste sia risposte di tipo chiuso che aperto (testo libero). I quesiti sono stati raggruppati in quattro sezioni: (i) informazioni anagrafiche relative al soggetto che compila il questionario (3 quesiti); (ii) informazioni di natura organizzativa e relative alla fase pre-analitica (9 quesiti); (iii) informazioni sulla fase analitica (4 quesiti), facoltative per gli Pneumologi; e (iv) informazioni relative alla fase post-analitica, soprattutto riguardanti la refertazione (5 quesiti).

Il questionario è stato predisposto sulla piattaforma SurveyMonkey™ (SurveyMonkey Software, SurveyMonkey Inc. USA). La durata complessiva dell’indagine è stata di 2 mesi, da ottobre a dicembre 2016.

Il link per la compilazione online del questionario è stato inviato a tutti i soci SIBioC e AIPO; a tutti i partecipanti è stato garantito l’anonimato.

L’elaborazione dei dati è stata eseguita con i software gestionali SurveyMonkey™ (SurveyMonkey Software, SurveyMonkey Inc. USA) e Analyse-it (Analyse-it Software Ltd, Leeds, UK). È stata effettuata un’analisi statistica descrittiva, mediante utilizzo del test chi-quadro di Pearson (χ2). Il valore di significatività statistica è stato fissato a < 0,05. Il test del chi-quadro di Pearson è stato applicato su valori assoluti e frequenze assolute, mentre nei risultati, per rendere la lettura più immediata, le frequenze assolute sono state trasformate in frequenze relative.

Risultati

Al questionario online hanno partecipato 408 professionisti, 165 (40,4%) Specialisti di Medicina di Laboratorio (SML), 13 (3,2%) Tecnici Sanitari di Laboratorio Biomedico (TSLB), 201 (49,3%) Pneumologi e 29 (7,1%) operatori che non hanno dichiarato la qualifica professionale (QND). Prima di procedere alla analisi dei dati è stata eseguita una verifica sulla completezza di compilazione, che ha portato all’esclusione di 104 questionari poiché i partecipanti non avevano risposto a nessun quesito o solo ai primi due (qualifica e/o regione di appartenenza). Le categorie SML e TSLB, alla luce del numero esiguo di quest’ultima, sono state accorpate in un’unica categoria denominata “laboratoristi”.

L’analisi dei dati è effettuata su 304 questionari, 149 (49%) dei quali compilati da Pneumologi, 131 (43%) da Laboratoristi e 24 (8%) da qualifiche non definite.

L’analisi dei dati è quindi effettuata su 304 questionari, 149 (49%) dei quali compilati da Pneumologi, 131 (43%) da Laboratoristi e 24 (8%) da QND. Solo poco più di un terzo dei questionari (131/304) riporta risposte a tutte le domande. In Tabella I sono riassunti alcuni dati sulla compilazione del questionario.

Per quanto riguarda la distribuzione geografica, sono risultate rappresentate tutte le aree geografiche nazionali, mantenendo la proporzione per qualifiche sopra descritte, come di seguito riportato: regioni del Nord, 150 partecipanti (49,3%); regioni del Centro, 78 partecipanti (25,7%); regioni del Sud, 50 partecipanti (16,4%); Italia insulare, 21 partecipanti (6,9%); area geografica non dichiarata, 5 partecipanti (1,6%).

In Figura 1 è rappresentata la distribuzione dei partecipanti in funzione della numerosità di analisi di LP eseguite annualmente.

Parte organizzativa e pre-analitica

I risultati del questionario relativi alla parte organizzativa sono riportati in dettaglio nelle Tabelle II, III, IV.

Di particolare interesse appaiono le risposte alla domanda “La richiesta di esame di Liquido Pleurico è accompagnata dal quesito clinico?” (Tabella II), che evidenziano una probabile criticità nella comunicazione. Il 76,3% dei Laboratoristi dichiara infatti che il quesito clinico non è disponibile, mentre l’86,6% degli Pneumologi dichiara il contrario.

Il 76,3% dei laboratoristi dichiara che il quesito clinico non è disponibile, mentre l’86,6% degli Pneumologi dichiara il contrario.

Per i quesiti: “Esiste una procedura concordata fra Unità Cliniche e Laboratorio per la raccolta, la conservazione, l’invio e l’analisi dei campioni?” e “Motivazioni per cui viene richiesta l’analisi del Liquido Pleurico” si osserva una sostanziale concordanza fra le risposte, indipendentemente dal profilo professionale. Alla prima domanda il 47% di risposte conferma infatti la disponibilità di una procedura e, per la seconda domanda, il 61,8% conferma che l’obiettivo principale della analisi del LP è la diagnosi differenziale fra essudato, trasudato ed altro versamento.

I contenitori maggiormente utilizzati per raccogliere ed inviare il LP al laboratorio sono risultati essere contenitore sterile senza additivi (34,5%) per gli esami di biochimica e immunometria, provetta con anticoagulante EDTA (39,5%) per l’esame citometrico e contenitore sterile per emocoltura (13,2%) per l’esame colturale.

I campioni di LP per l’esame colturale per biologia molecolare mirata alla ricerca di Mycobacterium tubercolosis complex, sono raccolti in contenitore sterile, senza additivi, nel 65,8% e 56,9% dei casi rispettivamente.

Pannello di analisi

I risultati dei quesiti relativi agli analiti richiesti su LP sono descritti nel dettaglio in Tabella IV. Per la maggioranza dei partecipanti al questionario, gli esami che dovrebbero essere eseguiti sempre, ovvero ogni qualvolta sia necessario valutare la composizione del liquido stesso (default), comprendono la determinazione delle proteine, del glucosio e della Lattico Deidrogenasi (LDH), il pH, l’esame citometrico, la valutazione macroscopica e l’esame citologico.

È evidente un’elevata concordanza fra Pneumologi, Laboratoristi e QND, caratterizzata da p > 0,05 al test χ2 test (Tabella IV) per la determinazione delle proteine totali, per l’esame citometrico e per l’analisi macroscopica.

Per la maggioranza dei partecipanti al questionario gli esami che dovrebbero essere eseguiti sempre comprendono la determinazione delle proteine, del glucosio e della lattico deidrogenasi, il pH, l’esame citometrico, la valutazione macroscopica e l’esame citologico.

Per quanto riguarda la determinazione di trigliceridi, colesterolo e lipasi, la risposta prevalente è che questi esami dovrebbero essere richiesti solo in specifiche condizioni cliniche, previo accordo (Tabella IV). Per la richiesta di amilasi si registrano invece delle difformità, giacché i partecipanti indicano, in uguale proporzione, la necessità di eseguire sempre l’esame, oppure solo in particolari condizioni cliniche. Risposte simili si rilevano anche per l’esame microbiologico, per il quale il 47% dei partecipanti indica la necessità di esecuzione in qualsiasi condizione clinica, mentre il 30,3% indica che è necessario eseguirlo solo in casi selezionati.

Per i marcatori di neoplasia e per la creatinina, rispettivamente il 31,9% e il 38,8% dei partecipanti afferma che non è necessario eseguire sempre questi dosaggi, mentre il 29,6% e il 24,7%, rispettivamente, indica che è necessario eseguirli solo in casi selezionati.

I marcatori di neoplasia indicati da 63 (22,3%) dei partecipanti (12,7% QND, 49,2% Pneumologi e 38,1% Laboratoristi) sono antigene carcinoembrionario (CEA; 26,1%), enolasi neurone specifica (NSE; 19,1%), cancer antigen 19-9 (CA19-9; 9,5%), cytokeratin fragment CYFRA 21-1 (CYFRA 21,1; 8,9%), cancer antigen 125 (CA125; 8,3%), antigene polipeptidico tissutale (TPA; 7,6%), alfafetoproteina (AFP; 5,7%), cancer antigen 15-3 (CA15-3; 5,1%), antigene prostatico specifico (PSA; 1,3%), cromogranina (0,6%) ed altre indicazioni (5,1%).

Di notevole interesse il dato relativo alle risposte sul calcolo dei rapporti di concentrazione tra LP e sangue venoso per le proteine totali e LDH. Il 37,8% e 37,2% dei partecipanti risponde che non devono essere richiesti sempre, mentre il 38,5% e il 37,2% dichiara l’opposto, ovvero che sono sempre necessari. La quasi totalità (80%) degli Pneumologi che hanno risposto alla domanda è però concorde nel dichiarare che il calcolo del rapporto di concentrazione delle proteine totali sia sempre necessario.

Il 51% dei partecipanti risponde che non è mai necessario il calcolo del rapporto del glucosio, così come il 55,6% (70% dei quali Laboratoristi) risponde che non è necessario il calcolo del rapporto per il colesterolo. Il calcolo del gradiente di albumina è infine ritenuto inutile dal 57,2% dei partecipanti al questionario.

Fase analitica

I quesiti facoltativi sulla fase analitica sono stati compilati solo in parte (Tabella V). L’analisi delle risposte evidenzia che il calcolo del pH è eseguito con il pHmetro solo nel 9,2% dei casi. Il metodo per il conteggio e la differenziazione cellulare più frequentemente usato è il conteggio in automazione (22,4%). In questo caso, la strumentazione più frequentemente utilizzata è l’emocitometro con canale di analisi dedicato (14,8%). Solo il 5,6% dei partecipanti risponde di eseguire l’esame citometrico completamente con un metodo manuale.

Infine, solo il 23,0% e il 21,1% dei partecipanti dichiara che gli analizzatori e i metodi utilizzati, rispettivamente per l’esame citometrico automatizzato e per gli esami biochimici e/o immunometrici, sono specificamente verificati e/o validati per la matrice LP.

Fase post-analitica

I risultati completi relativi alla fase post-analitica sono riportati in Tabella VI. Il referto riporta il tipo di materiale esaminato nell’80,9% dei casi, e nel 65,8% dei casi è riportata la descrizione macroscopica del campione.

Il referto riporta il tipo di materiale esaminato nell’80,9% dei casi, e nel 65,8% dei casi è riportata la descrizione macroscopica del campione.

La cellularità totale è indicata nel 58,2% dei casi, mentre il conteggio dei leucociti nel 69,7% dei casi.

La differenziazione cellulare con conteggio dei neutrofili e linfociti è riportata rispettivamente nel 62,9% e nel 61,2% dei casi, mentre il conteggio degli eosinofili solo nel 51,9% dei casi.

La quantità di cellule non leucocitarie (cellule mesoteliali o macrofagi) è indicata nel 33,3% dei casi; infine sono inseriti commenti qualitativi prevalentemente di tipo descrittivo nel 30,9% dei casi.

Nel referto sono riportati in prevalenza gli intervalli di riferimento (54,6% dei casi) ripresi dalla letteratura specifica sul LP (39,1%); è interessante notare che per quest’ultimo quesito, circa il 40% dei partecipanti non fornisce una risposta (21,7% non risponde e 23,0% dichiara di non conoscere la risposta).

Quesito conclusivo

Al quesito “A fronte di quanto viene fatto nella tua Azienda cosa riterresti opportuno o necessario implementare nell’analisi del LP?” la maggior parte dei partecipanti (44,1%) ha risposto che non ritiene opportuno o necessario modificare o integrare il processo di analisi del LP. Tuttavia 88 partecipanti (28,9%) hanno fornito alcuni suggerimenti per il miglioramento dell’attività, comprendenti: la stesura di protocolli condivisi fra clinici e laboratoristi (30,7%), l’integrazione nel referto del calcolo dei rapporti di concentrazione (18,2%), l’esecuzione dell’esame citometrico completo corredato da differenziazione cellulare (13,6%), l’allargamento del pannello dei biomarcatori oncologici (11,4%), l’esecuzione della adenosina deaminasi (ADA; 7,9%), una maggiore standardizzazione del referto (4,5%), l’esecuzione del pH (3,4%); infine è stata registrata una miscellanea di risposte (6,8%).

Discussione

Il presente questionario rappresenta per le informazioni attualmente a disposizione del gruppo di lavoro, l’unica fonte di rilevazione della pratica relativa alla gestione del LP. La determinazione nel profondere uno sforzo congiunto, che coinvolga cioè la Medicina di Laboratorio ed i colleghi clinici, fa parte di un percorso avviato da anni all’interno di SIBioC, teso alla definizione di percorsi condivisi con le società cliniche, armonizzati e basati sulle evidenze disponibili. L’ambito delle matrici inconsuete, e dei liquidi cavitari in particolare, ha rappresentato per anni un settore circoscritto nei laboratori di analisi, che ben si presta ad esemplificare i percorsi metodologici che gli attuali concetti di qualità globale impongono di seguire 14. Dal momento della richiesta, fino alla produzione del referto, il rigore metodologico deve guidare il lavoro di équipe.

Dal momento della richiesta, fino alla produzione del referto, il rigore metodologico deve guidare il lavoro di équipe.

Il questionario, con i limiti intrinseci della bassa numerosità del campione, ha però il vantaggio di rappresentare equamente le figure professionali coinvolte nel percorso per l’analisi di LP, facilitando l’avvio di un approccio sistematico e non settoriale, atto ad evidenziare i problemi delle singole fasi del processo diagnostico.

In questa prospettiva, alcuni dati e considerazioni, spesso legati a criticità, appaiono di particolare interesse e possono essere riassunti nel seguente modo:

  1. Quesito clinico. La discordanza relativa alla percezione della disponibilità di questo dato tra Laboratoristi e Pneumologi è significativa. Questo dato sembra derivare dalla mancanza di una modalità di comunicazione strutturata. I clinici hanno chiaro il problema, ma le informazioni non raggiungono in modo adeguato il laboratorio, compromettendo così la qualità della collaborazione nell’arco del percorso diagnostico.
  2. Gestione della fase pre-analitica. Sono evidenti criticità relative ai contenitori da utilizzare per la raccolta e l’invio al laboratorio dei campioni di LP. L’osservazione di una percentuale inferiore al 40% di uso di contenitori appropriati rappresenta infatti motivo di allarme, in quanto in grado potenzialmente di generare bias nei risultati. Il dato appare inoltre di difficile interpretazione se integrato con l’affermazione di avvenuta condivisione delle procedure tra laboratorio e clinica, così come dichiarato dal 47% dei partecipanti allo studio. Questo scenario pone enfasi sulle reali conoscenze delle linee guida ad oggi disponibili 1-3.
  3. Appropriatezza per pannello analiti da includere nel pannello standard. I dati raccolti rilevano che più del 50% partecipanti indica: esame macroscopico, pH, glucosio, proteine totali e LDH. Meno del 50% dei partecipanti indica l’esame citometrico o citometrico con differenziazione cellulare. Il pannello ristretto indicato è parzialmente appropriato ed incompleto almeno per i quesiti clinici di base (diagnosi differenziale tra essudato e trasudato, ad esempio), poiché non si avvale di misure a maggiore contenuto informativo, come l’implementazione dei rapporti di concentrazione di proteine totali, LDH, glucosio e l’esame citometrico. Importante osservare come i clinici mostrino un sostanziale maggiore interesse per questi parametri rispetto ai colleghi Laboratoristi. Tra i suggerimenti per il miglioramento della gestione del processo, molti partecipanti hanno infatti suggerito di integrare l’analisi del LP con questi esami. In particolare, per l’esame citometrico appare maggiormente evidente un limite oggettivo del laboratorio nell’eseguire l’esame, piuttosto che un’assenza di interesse da parte del clinico.
  4. Appropriatezza pannello analiti per approfondimento per situazioni cliniche specifiche. Il questionario ha palesato un sostanziale accordo sulla necessità di riservare la determinazione di creatinina, colesterolo, trigliceridi e lipasi a casi clinici selezionati dagli Pneumologi. Per i biomarcatori di neoplasia, meno del 29,6% delle risposte indica che debbano essere richiesti solo in casi selezionati, mentre una percentuale analoga (31,9%) dei partecipanti indica che questo tipo di analisi non dovrebbe essere mai eseguita. Per contro, tra i suggerimenti di miglioramento del processo, una delle indicazioni più frequenti è l’ampliamento del pannello dei biomarcatori tumorali (11,4%). Questo aspetto, a fronte delle indicazioni fornite dalla letteratura che mostrano scarse evidenze a sostegno dell’utilità di queste determinazioni in liquidi non tradizionali 3 9, suggerisce la necessità di effettuare una revisione ed una condivisione delle evidenze della letteratura attualmente a disposizione, finalizzata ad una maggiore appropriatezza della richiesta, ma anche alla necessità di pianificare studi robusti e multicentrici atti a produrre le necessarie evidenze per una corretta ed appropriata valutazione.
  5. Gestione della fase analitica. Il questionario ha chiaramente evidenziato alcune criticità analitiche, quali l’analisi del pH, parametro necessario per il 58,6% dei partecipanti, ma determinato con il pHmetro solo nel 9,2% dei casi. Ulteriore dato critico emerso dall’indagine è che solo il 21,9% dei partecipanti dichiara di utilizzare metodi validati (o verificati) specificamente per matrice LP. L’utilizzo di metodi non idonei all’analisi del LP è un aspetto cruciale, poiché può portare alla refertazione di risultati inattendibili, condizione poco accettabile in un percorso diagnostico volto alla massima qualità. Il conteggio e lo studio della differenziazione cellulare sono eseguiti con protocolli diversi, non armonizzati. È verosimile che, analogamente a quanto si rende necessario per altre matrici 10 14-19, i laboratori debbano procedere alla verifica sperimentale delle analisi automatizzate eseguite su canali dedicati. Lo scarso utilizzo della microscopia ottica, ad oggi gold standard, potrebbe inoltre avere ripercussioni negative sulla qualità del risultato.
  6. Gestione della fase post-analitica. Il referto, in generale, appare carente e poco armonizzato. Non sono definiti univocamente i contenuti minimi e sono soprattutto scarse o eterogenee le indicazioni a supporto del clinico per l’interpretazione del dato, aspetto particolarmente critico quando le informazioni dovessero essere utilizzate da clinici meno esperti. Il referto appare particolarmente carente in termini di completezza dei dati (conta differenziale dei leucociti, conta di cellule mesoteliali o macrofagi) e dell’inclusione di eventuali commenti interpretativi, la cui presenza potrebbe avere un’importante ricaduta non solo nella corretta valutazione dei risultati, ma anche nella diffusione della cultura di qualità.
  7. Implementazione e miglioramento del processo. La domanda finale del questionario aveva lo scopo di consentire ai partecipanti di esprimere le proprie necessità professionali. È emerso un quadro variegato, che conferma tuttavia la necessità di governo del processo. Il 30,7% dei partecipanti propone infatti la produzione di documenti condivisi fra clinica e laboratorio.

Questo questionario fa emergere alcune criticità sulle quali i professionisti del gruppo di lavoro congiunto si confronteranno per proporre un documento condiviso.

Questo questionario rappresenta un primo passo per rispondere a questa necessità di maggiore armonizzazione/standardizzazione del processo e di integrazione fra laboratorio e clinica.

Pur nei suoi limiti metodologici, esso fa emergere alcune criticità sulle quali i professionisti del gruppo di lavoro congiunto si confronteranno per proporre un documento condiviso, finalizzato ad indirizzare la pratica verso percorsi sicuri, armonizzati e di qualità, comprendente anche iniziative formative congiunte.

Figure e tabelle

Figura 1.Distribuzione dei partecipanti in funzione della numerosità di analisi di liquido pleurico eseguite annualmente.

Numero complessivo Laboratorista Pneumologo QND
• Numero risposte totali 20.064 8.646 (43,1%) 9.843 (49,0%) 1.584 (7,9%)
• Numero di risposte non compilate 3.552 (17,7%) 1.738 (20,1%) 1.423 (14,5%) 391 (24,7%)
• Numero di risposte “non lo so” 972 (4,8%) 362 (4,2%) 446 (4,5%) 82 (5,2%)
• Numero di questionari compilati interamente 131 (43,0%) 46 (35,1%) 75 (57,3%) 11 (7,7%)
Tabella I.Dati complessivi relativi alle risposte ottenute.
Tipo di risposte Numero(304 questionari) (%) Pneumologi(149/304) Laboratoristi(131/304) QND(24/304)
Quesito: La richiesta di esame di liquido pleurico è accompagnata dal quesito clinico?
• SI 167 (55,0%) 129 (86,6%) 27 (20,6%) 11 (45,8%)
• NO 129 (42,4%) 19 (12,8%) 100 (76,3%) 10 (41,7%)
• Non compilata 8 (2,6%) 1 (0,7%) 4 (3,1%) 3 (12,5%)
Quesito: Motivazioni per cui viene richiesta l’analisi del liquido pleurico
• Diagnosi differenziale fra essudato, trasudato e altro versamento 188 (61,8%) 123 (82,6%) 56 (42,7%) 9 (37,5%)
• Diagnosi differenziale fra essudato e trasudato 30 (9,9%) 3 (2,0%) 23 (17,6%) 4 (16,7%)
• Non lo so 42 (13,8%) 2 (1,3%) 37 (28,2%) 3 (12,5%)
• Altro 36 (11,9%) 20 (13,4%) 11 (8,4%) 5 (20,8%)
• Risposta non compilata 8 (2,6%) 1 (0,7%) 4 (3,1%) 3 (12,5%)
Quesito: Il pannello di esami effettuati sul liquido pleurico è stato stabilito da:
• Clinico 74 (24,0%) 62 (41,6%) 8 (6,1%) 3 (12,5%)
• Specialista di medicina di laboratorio 59 (19,4%) 16 (10,7%) 41 (31,3%) 2 (8,3%)
• Protocollo concordato fra laboratorio e clinica 116 (38,2%) 47 (31,5%) 60 (45,8%) 9 (37,5%)
• Non è definito un pannello di esami standard 33 (10,9%) 17 (11,4%) 12 (9,2%) 4 (16,7%)
• Risposta non compilata 22 (7,2%) 7 (4,7%) 10 (7,6%) 5 (20,8%)
Quesito: Esiste una procedura concordata fra Unità Cliniche e Laboratorio per la raccolta, la conservazione, l’invio e l’analisi dei campioni?
• Esiste una procedura codificata, ma solo del laboratorio 72 (23,7%) 24 (16,1%) 47 (35,9%) 1 (4,2%)
• SI 143 (47,0%) 85 (57,0%) 44 (33,6%) 14 (58,3%)
• NO 55 (18,1%) 25 (16,8%) 26 (19,8%) 4 (16,7%)
• Non lo so 21 (6,9%) 10 (6,7%) 9 (6,9%) 2 (8,3%)
• Risposta non compilata 13 (4,3%) 5 (3,4%) 5 (3,8%) 3 (12,5%)
Quesito: Per esami biochimici/immunometrici in quale tipo di provette viene raccolto il campione di liquido pleurico?
• Con anticoagulante EDTA 45 (14,8%) 31 (20,8%) 10 (7,6%) 4 (16,7%)
• Con altro anticoagulante 18 (5,9%) 3 (2,0%) 11 (8,4%) 4 (16,7%)
• Con gel separatore 22 (7,2%) 7 (4,7%) 14 (10,7%) 1 (4,2%)
• Senza additivi sterile 105 (34,5%) 55 (36,9%) 46 (35,1%) 4 (16,7%)
• Senza additivi 77 (25,3%) 35 (23,5%) 36 (27,5%) 6 (25,0%)
• Risposta non compilata 37 (12,2%) 18 (12,1%) 14 (10,7%) 5 (20,8%)
Quesito: Per l’esame citometrico completo (con differenziazione cellulare) in quali provette viene raccolto il campione di liquido pleurico?
• Con anticoagulante EDTA 120 (39,5%) 44 (29,5%) 69 (52,7%) 7 (29,2%)
• Con altro anticoagulante 14 (4,6%) 10 (6,7%) 4 (3,1%) 0
• Con gel separatore 4 (1,3%) 3 (2,0%) 1 (0,8%) 0
• Senza additivi sterile 60 (19,7%) 34 (22,8%) 22 (18,8%) 4 (16,7%)
• Senza additivi 51 (16,8%) 32 (21,3%) 15 (11,5%) 4 (16,7%)
• Risposta non compilata 55 (18,1%) 26 (17,4%) 20 (15,3%) 9 (37,5%)
Tabella II.Fase pre-pre e pre-analitica.
Tipo di risposte Numero(304 questionari) (%) Pneumologi(149/304) Laboratoristi(131/304) QND(24/304)
Quesito: Qualora sia richiesto l’esame microbiologico colturale, il campione viene inviato al laboratorio:
• In contenitore sterile senza additivi 199 (65,5%) 106 (71,1%) 80 (61,1%) 13 (54,2%)
• Nel flacone per emocolture per batteri anaerobi 14 (4,3%) 7 (4,7%) 4 (3,1%) 2 (8,3%)
• Nel flacone per emocolture per batteri aerobi 27 (8,9%) 20 (13,4%) 8 (5,3%) 0
• NON LO SO 38 (12,5%) 8 (5,4%) 26 (19,8%) 4 (16,7%)
• Risposta non compilata 26 (8,6%) 8 (5,4%) 13 (9,9%) 5 (20,8%)
Quesito: Qualora sia richiesto l’esame colturale per Mycobacterium tuberculosis complex (BK)
• In contenitore sterile senza additivi 200 (65,8%) 126 (84,6%) 62 (47,3%) 17 (50,0%)
• Nel flacone per emocolture per batteri aerobi 2 (0,7%) 2 (1,3%) 0 0
• NON LO SO 53 (17,4%) 10 (6,7%) 37 (28,2%) 6 (25,0%)
• Risposta non compilata 49 (16,1%) 11 (7,4%) 32 (24,4%) 6 (25,0%)
Quesito: Per biologia molecolare mirata alla ricerca di Mycobacterium tuberculosis complex (BK)
• In contenitore sterile senza additivi 176 (56,9%) 113 (75,8%) 51 (38,9%) 9 (37,5%)
• NON LO SO 66 (21,7%) 18 (12,1%) 40 (30,5%) 8 (33,3%)
• Risposta non compilata 65 (21,4%) 18 (12,1%) 40 (30,5%) 7 (29,2%)
Quesito: Qualora sia richiesto l’esame citologico il campione viene inviato al laboratorio:
• In contenitore sterile senza additivi (qualche mL) 125 (41,1%) 73 (49,0%) 43 (32,8%) 9(37,5%)
• Nella sacca di raccolta (tutto il liquido drenato del versamento) 52 (17,1%) 40 (26,8%) 9 (6,9%) 3 (12,5%)
• In altri contenitori specificare quali 38 (12,5%) 27 (18,1%) 10 (7,6%) 1 (4,2%)
• NON LO SO 59 (19,4%) 1 (0,7%) 52 (39,7%) 6 (25,0%)
• Risposta non compilata 30 (9,9%) 8 (5,4%) 17 (13,0%) 5 (20,8%)
Tabella III.Fase pre-analitica per ricerche microbiologiche e citologiche.
Tipo di risposte Mai Sempre SI (solo per accordi specifici motivati clinicamente) NON LO SO Risposta non compilata χ2valore p
Quesito: Quali analisi/determinazioni sono previste per il liquido pleurico?
• Glucosio 28 (9,2%) 195 (64,1%)* 43 (14,1%) 4 (1,3%) 34 (11,3%) 58,05< 0,0001
• Proteine totali 4 (1,3%) 259 (85,2%) 13 (4,3%) 2 (0,7%) 26 (8,6%) 19,480,0776
• Albumina 56 (18,4%) 104 (34,2%)* 73 (24,0%) 7 (2,3%) 64 (21,1%) 28,100,0053
• LDH 10 (3,3%) 235 (77,3%)*** 27 (8,9%) 3 (1,0%) 29 (9,5%) 35,360,0004
• Trigliceridi 66 (21,7%) 28 (9,2%) 140 (46,1%)* 9 (3,0%) 61 (20,1%) 56,08< 0,0001
• Colesterolo 65 (21,4%) 29 (9,5%) 136 (44,7%)* 10 (3,3%) 64 (21,1%) 53,86< 0,0001
• Amilasi 49 (16,1%) 58 (19,1%) 127 (41,8%)* 10 (3,3%) 60 (19,7%) 24,750,0161
• Lipasi 68 (22,4%) 19 (6,3%) 124 (40,8%)* 12 (3,9%) 81 (26,6%) 33,240,0009
• pH 33 (10,9%) 178 (58,6%)* 38 (12,5%) 8 (2,6%) 47 (15,5%) 83,49< 0,0001
• Creatinina 118 (38,8%)* 11 (3,6%) 75 (24,7%) 20 (6,6%) 80 (26,3%) 25,750,0117
• Marcatori di neoplasia 97 (31,9%)* 33 (10,9%) 90 (29,6%)* 16 (5,3%) 68 (22,4%) 60,67< 0,0001
• Esame citometrico 25 (8,2%) 149 (49,0%) 50 (16,4%) 12 (3,9%) 68 (22,4%) 14,670,0659
• Esame citometrico completo (con differenziazione cellulare) 32 (10,5%) 130 (42,8%) 83 (27,3%) 14 (4,6%) 45 (14,8%) 19,440,0785
• Conteggio eritrociti 58 (19,1%) 92 (30,3%)** 70 (23,0%) 16 (5,3%) 68 (22,4%) 25,550,0124
• Analisi macroscopica# 30 (9,9%) 201 (66,1%) 17 (5,6%) 6 (2,0%) 50 (16,4%) 11,050,5243
• Esame citologico 12 (3,9%) 138 (45,5%)* 69 (22,7%) 25 (8,2%) 60 (19,7%) 159,04< 0,0001
• Esame microbiologico 7 (2,3%) 143 (47,0%)* 92 (30,3%) 15 (4,9%) 47 (15,5%) 91,70< 0,0001
Quesito: Quali dei seguenti parametri calcolati sono richiesti/refertati?
• Rapporto proteine totali 115 (37,8%)** 117 (38,5%)* 32 (10,5%) 7 (2,3%) 33 (10,9%) 95,17< 0,0001
• Rapporto LDH 113* (37,2%) 113 (37,2%)** 36 (11,8%) 9 (3,0%) 33 (10,9%) 116,99< 0,0001
• Rapporto glucosio 155 (51,0%) 47 (15,5%) 51 (16,8%) 10 (3,3%) 41 (13,5%) 93,51< 0,0001
• Rapporto colesterolo 169 (55,6%)** 7 (2,3%) 70 (23,0%) 14 (4,6%) 44 (14,5%) 71,53< 0,0001
• Gradiente albumina 174 (57,2%) 21 (6,9%) 46 (15,1%) 15 (4,9%) 48 (15,8%) 88,54< 0,0001
Tabella IV.Analisi di interesse.
Tipo di risposte Numero(304 questionari) (%) Pneumologi(149/304) Laboratoristi(131/304) QND(24/304)
Quesito: La determinazione del pH viene eseguita
• Al momento del prelievo, in reparto/ambulatorio 51 (16,8%) 48 (32,2%) 0 3 (12,5%)
• In laboratorio con pHmetro 28 (9,2%) 19 (12,8%) 8 (6,1%) 1 (4,2%)
• In laboratorio con striscia reattiva o altro sistema 54 (17,8%) 3 (2,0%) 46 (36,6%) 3 (12,5%)
• Non viene effettuata 38 (12,5%) 2 (1,3%) 32 (24,4%) 4 (16,7%)
• Altro 11 (3,6%) 5 (3,4%) 4 (3,1%) 2 (8,3%)
• NON LO SO 10 (3,3%) 6 (4,0%) 4 (3,1%) 0
• Risposta non compilata 112 (36,8%) 66 (44,3%) 35 (26,7%) 11 (45,8%)
Quesito: L’esame citometrico (conta e differenziazione cellulare) viene eseguito mediante
• Sistema automatizzato 68 (22,4%) 19 (12,8%) 45 (34,4%) 4 (16,7%)
• Conteggio e/o differenziazione cellulare a fresco in microscopia ottica con camera di conta 11 (3,6%) 5 (3,4%) 6 (4,6%) 0
• Conteggio cellulare a fresco in microscopia ottica con camera di conta e differenziazione cellulare su centrifuga 6 (2%) 3 (2,0%) 3 (2,3%) 0
• Sempre con entrambi i metodi (microscopia ottica e automatizzato) 21 (6,9%) 1 (0,7%) 18 (13,7%) 2 (8,3%)
Screening con metodo di conta automatizzato e conferma in microscopia ottica 16 (5,3%) 1 (0,7%) 13 (9,9%) 2 (8,3%)
Screening con metodo di conta in microscopia ottica e conferma con metodo automatizzato 6 (2,0%) 1 (0,7%) 5 (3,8%) 0
• Altro 4 (1,3%) 1 (0,7%) 2 (1,5%) 1 (4,2%)
• NON LO SO 49 (16,1%) 42 (28,2%) 4 (3,1%) 3 (12,5%)
• Risposta non compilata 123 (40,5%) 76 (51,0%) 35 (26,7%) 12 (50%)
Quesito: Se l’esame citometrico viene effettuato con metodo automatizzato, quale tipo di strumentazione viene utilizzata?
• Emocitometro con canale di analisi dedicato 45 (14,8%) 3 (2,0%) 37 (28,2%) 5 (20,8%)
• Emocitometro senza canale di analisi dedicato 34 (11,2%) 2 (1,3%) 30 (22,9%) 2 (8,3%)
• Sistema di analisi automatizzata del sedimento urinario 6 (2,0%) 0 6 (4,6%) 0
• Citofluorimetro 12 (3,9%) 4 (2,7%) 8 (6,1%) 0
• Altro 3 (1,0%) 0 2 (1,5%) 1 (4,2%)
• NON LO SO 63 (20,7%) 54 (36,2%) 6 (4,6%) 3 (12,6%)
• Risposta non compilata 141 (46,4%) 86 (25,7%) 42 (32,1%) 13 (54,2%)
Quesito: Il metodo automatizzato per l’esame citometrico è stato validato e/o verificato per la matrice specifica?
• SI 70 (23,0%) 21 (14,3%) 43 (32,8%) 6 (25,0%)
• NO 17 (5,6%) 2 (1,3%) 14 (10,7%) 1 (4,2%)
• In parte 21 (6,9%) 0 20 (15,3%) 1 (4,2%)
• NON LO SO 61 (20,1%) 42 (28,2%) 14 (10,7%) 5 (4,2%)
• Risposta non compilata 135 (44,4%) 84 (56,4%) 40 (30,5%) 11 (45,8%)
Quesito: Per gli esami biochimici/immunometrici (es. proteine, glucosio, LDH) i metodi sono stati validati e/o verificati?
• SI 64 (21,1%) 19 (12,8%) 40 (30,5%) 5 (20,8%)
• NO 19 (6,3%) 2 (1,3%) 15 (11,3%) 2 (8,3%)
• In parte 25 (8,2%) 0 24 (18,3%) 1 (4,2%)
• NON LO SO 58 (19,1%) 41 (27,5%) 12 (9,3%) 5 (20,8%)
• Risposta non compilata 138 (45,4%) 87 (58,4%) 40 (30,5%) 11 (45,8%)
Tabella V.Fase analitica. La compilazione era facoltativa per gli Pneumologi.
Tipo di risposte Numero(304 questionari) (%) Pneumologi(149/304) Laboratoristi(131/304) QND(24/304)
Quesito: Il referto include
Il tipo di liquido esaminato
• SI 246 (80,9%) 120 (70,8%) 109 (80,5%) 17 (70,8%)
• NO 17 (5,6%) 15 (10,1%) 1 (0,8%) 1 (4,2%)
• NON LO SO 0 0 0 0
• Risposta non compilata 41 (13,5%) 14 (9,4%) 21 (16,0%) 6 (25,0%)
I risultati della valutazione macroscopica
• SI 200 (65,8%) 101 (67,8%) 84 (64,1%) 15 (62,5%)
• NO 57 (18,8%) 31 (20,8%) 23 (17,6%) 3 (12,5%)
• NON LO SO 2 (0,7%) 2 (1,3%) 0 0
• Risposta non compilata 45 (14,8%) 15 (10,1%) 24 (18,3%) 6 (25,0%)
Il conteggio cellulare totale
• SI 177 (58,2%) 101 (67,8%) 61 (45,0%) 15 (62,5%)
• NO 48 (15,8%) 22 (14,8%) 23 (18,9%) 3 (12,5%)
• ALTRO 9 (3,0%) 4 (2,7%) 5 (4,1%) 0
• Risposta non compilata 70 (23,0%) 22 (14,8%) 42 (32,0%) 6 (25,0%)
Il conteggio dei leucociti
• SI 212 (69,7%) 107 (71,8%) 90 (68,7%) 15 (62,5%)
• NO 19 (6,3%) 11 (7,4%) 6 (4,9%) 2 (8,3%)
• ALTRO 9 (3,0%) 6 (4,0%) 3 (2,5%) 0
• Risposta non compilata 64 (21,1%) 25 (16,8%) 32 (24,4%) 7 (29,2%)
Il conteggio dei neutrofili
• SI 191 (62,9%) 96 (64,4%) 81 (61,8%) 14 (58,3%)
• NO 28 (9,2%) 18 (12,1%) 8 (6,6%) 2 (8,3%)
• ALTRO 12 (3,9%) 7 (4,7%) 5 (4,1%) 0
• Risposta non compilata 73 (24,0%) 28 (18,8%) 37 (28,2%) 8 (33,3%)
Il conteggio dei linfociti
• SI 186 (61,2%) 96 (64,4%) 75 (57,3%) 14 (58,3%)
• NO 31 (10,2%) 18 (12,1%) 11 (9,0%) 2 (8,3%)
• ALTRO 13 (4,3%) 7 (4,7%) 6 (4,9%) 0
• Risposta non compilata 74 (24,3%) 28 (18,8%) 38 (29,0%) 8 (33,3%)
Il conteggio degli eosinofili
• SI 158 (51,9%) 89 (59,7%) 59 (45,0%) 10 (41,7%)
• NO 48 (15,8%) 22 (14,8%) 21 (16,0%) 5 (20,8%)
• ALTRO 13 (4,3%) 7 (4,7%) 6 (4,6%) 0
• Risposta non compilata 85 (28,0%) 31 (20,8%) 45 (34,4%) 9 (37,5%)
Il conteggio di altre cellule non leucocitarie
• SI 101 (33,3%) 55 (36,9%) 39 (29,8%) 0
• NO 74 (24,3%) 35 (23,5%) 30 (15,3%) 9 (37,5%)
• ALTRO 24 (7,9%) 11 (7,4%) 12 (9,8%) 1 (4,2%)
• Risposta non compilata 105 (34,5%) 48 (32,2%) 50 (38,2%) 7 (29,2%)
Quesito: Nel referto sono previsti commenti agli esiti?
• SI 94 (30,9%) 42 (28,2%) 45 (34,4%) 7 (29,2%)
• NO 152 (50,0%) 83 (55,7%) 58 (44,3%) 11 (45,8%)
• NON LO SO 12 (3,9%) 8 (5,4%) 4 (3,0%) 0
• Risposta non compilata 46 (15,1%) 16 (10,8%) 24 (19,6%) 6 (25,0%)
Quesito: Nel referto sono riportati i valori di riferimento?
• SI 166 (54,6 %) 89 (59,7%) 67 (51,1%) 10 (41,7%)
• NO 88 (28,9%) 42 (28,8%) 40 (30,5%) 6 (25,0%)
• NON LO SO 7 (2,3%) 4 (2,7%) 1 (0,8%) 2 (8,3%)
• Risposta non compilata 43 (14,1%) 14 (9,4%) 23 (17,6%) 6 (25,0%)
Quesito: Nel referto sono riportate le soglie decisionali?
• SI 60 (19,7%) 34 (22,8%) 21 (16,0%) 5 (20,8%)
• NO 176 (57,9%) 89 (59,7%) 76 (58,0%) 11 (45,8%)
• NON LO SO 15 (4,9%) 10 (6,7%) 3 (2,3%) 2 (8,3%)
• Risposta non compilata 53 (17,4%) 16 (10,7%) 31 (23,7%) 6 (25,0%)
Quesito: Come sono stati determinati/scelti i valori di riferimento?
• Sono quelli utilizzati per il sangue periferico 19 (6,3%) 11 (7,4%) 5 (3,8%) 3 (12,5%)
• Ripresi da letteratura specifica per LP 119 (39,1%) 56 (37,6%) 59 (45,0%) 4 (16,7%)
• Stabiliti dal laboratorio 30 (9,9%) 25 (16,8%) 3 (2,3%) 2 (8,3%)
• NON LO SO 70 (23,0%) 39 (26,2%) 24 (18,3%) 7 (29,2%)
• Risposta non compilata 66 (21,7%) 18 (12,1%) 40 (30,5%) 8 (33,3%)
Quesito: Come sono stati determinate/scelte le soglie decisionali?
• Sono quelli utilizzati per il sangue periferico 7 (2,3%) 3 (2,0%) 2 (1,5%) 2 (8,3%)
• Ripresi da letteratura specifica per i LP 80 (26,3%) 52 (34,9%) 23 (17,6%) 5 (20,8%)
• Stabiliti dal laboratorio 17 (5,6%) 12 (8,1%) 2 (1,5%) 3 (12,5%)
• NON LO SO 99 (32,6%) 53 (35,6%) 40 (30,5%) 6 (25,0%)
• Risposta non compilata 101 (33,2%) 29 (19,5%) 64 (48,9%) 8 (33,3%)
Quesito: A fronte di quanto viene fatto nella Tua azienda cosa riterresti opportuno o necessario implementare nell’analisi del LP?
• NIENTE 134 (44,1%) 69 (46,%) 58 (44,3%) 7 (29,2%)
• Le seguenti analisi o procedure 88 (28,9%) 47 (31,5%) 33 (25,2%) 8 (33,3%)
• Risposta non compilata 82 (27,0%) 33 (22,1%) 40 (30,5%) 9 (37,5%)
Tabella VI.Fase post-analitica: referto.

Riferimenti bibliografici

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Copyright

© Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri – Italian Thoracic Society (AIPO – ITS) , 2018

Come citare

Buoro, S., Pezzati, P., Canessa, P. A., Gasparini, S., Bernardi, G., Seghezzi, M., Ciaccio, M., & Lippi, G. (2018). Indagine conoscitiva SIBioC/AIPO relativa alla gestione del processo diagnostico del liquido pleurico. Rassegna Di Patologia dell’Apparato Respiratorio, 33(1), 16-27. https://doi.org/10.36166/2531-4920-2018-33-04
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